Venezia, 9 Luglio 2009
Carissimi amici del CAVA,
partecipo con tutti voi e con grande affetto alle celebrazioni del ventesimo anniversario della fondazione del Comitato delle Associazioni Venete dell’Argentina.
Oscar De Bona
Vi esprimo le mie più vive felicitazioni per il traguardo che avete raggiunto.
Il cammino che avete percorso in questi vent’anni mi ha visto costantemente vicino ai vostri successi, alle vostre difficoltà, ai vostri progetti.
Vi ho seguito sempre con grande passione prima come presidente della Consulta regionale per l’Emigrazione, poi nel mio ruolo di pubblico amministratore per arrivare con orgoglio a celebrare questa ricorrenza come assessore regionale.
La Giunta Regionale vi è sempre stata vicina cercando di cogliere nei vari momenti le vostre istanze, le vostre proposte, i vostri suggerimenti, talvolta anche le vostre critiche individuando assieme a voi i migliori percorsi e le migliori soluzioni.
Ho presente e saluto i presidenti che si sono succeduti negli anni, dal compianto Gastone Centeleghe a Giuseppe Venturi, Juan Zanon, Renzo Facchin, Ricardo Merlo e Mariano Gazzola; un caro saluto ai componenti dei direttivi, ai consultori, ai rappresentanti dei giovani: li ringrazio tutti per il lavoro svolto per le comunità venete dell’Argentina e per le comunità venete di altri paesi che dal CAVA hanno avuto occasione di apprendimento e di incoraggiamento. Un abraccio a tutti i miei corregionali di Argentina.
A settembre parteciperò con una delegazione regionale ad alcuni momenti dei vostri festeggiamenti e sarà quella l’occasione per esprimervi più compiutamente i miei sentimenti e per rivivere assieme questo importante appuntamento della vostra vita associativa.
Assessore regionale ai Flussi migratori
Rassegna storica
La presenza veneta in Argentina
Gli immigrati veneti arrivarono a queste terre sudamericane in diversi periodi, in coincidenza con i movimenti migratori che modificarono i rapporti e i costumi dei diversi paesi di adozione.
Nella Repubblica Argentina arrivano fin dal 1875, con il primo grande insediamento di stranieri. In quel momento erano meno numerosi di altre collettività. Una seconda ondata accadde dopo la prima guerra mondiale, sebbene la più importante si verifica dopo la seconda guerra mondiale, dal 1948 al 1954. Si distinguono per una grande volontà d’imprendimento, sviluppando attività industriali e commerciali, in modo indipendente, con importante partecipazione delle famiglie nel processo produttivo.
Come comunità regionale non fu la più numerosa, peró molto attiva e con una gran capacità di adattamento al gruppo sociale in cui le toccò inserirsi. L’insediamento migrante veneto fu soprattutto urbano, con un forte sentimento di appartenenza ed adattamento rispetto al nuovo contesto.
Oggi, la nostra comunità veneta in Argentina, nella quale ancora vivono persone nate in Italia, i cui discendenti mantengono una forte identità, si sparge su gran parte del nostro vasto territorio, sia in grandi che in piccole città, dalla Patagonia al Rio de la Plata, dalle regioni andine alla pampa centrale e dal litorale del Paranà e dell’Uruguay, fino allo storico Nord-Ovest che confina con la Bolivia.
I dati ufficiali dell’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) indicano che risiedono in Argentina 544.037 cittadini italiani, (nati in Italia o con doppia cittadinanza), di cui 31.823 iscritti in un Comune della Regione Veneta. Il dato è solo indicativo, tenendo conto che molti discendenti veneti risultano iscritti al Comune di Roma, giacchè non contano i discendenti veneti di un ramo familiare diverso a quello che ha ottenuto la cittadinanza. Il numero è trascurabile, in quanto quasi la metà della popolazione argentina ha origini italiane.
I primi tentativi di creare una federazione
Queste comunità venete, sia piccole che grandi, generarono, e generano ancora, istituzioni regionali allo scopo di raggrupparsi in senso solidale e sociale mantenendo le tradizioni e gli usi della madre patria. Gran parte dei veneti parteciparono attivamente nelle istituzioni italiane in generale, e si accomunarono in un principio per affinità, con altri gruppi d’im. migranti: trentini, friulani, lombardi, emiliani.
Attualmente, attraverso una considerevole quantità di discendenti, l’integrazione con tutte le collettività italiane, si realizza senza alcuna discriminazione.
Escluse alcune Associazioni Venete Argentine fondate negli anni 1940 e 1950, in grande maggioranza sono state fondate di recente, incentivate nella approfondimento i rapporti con la Regione Veneto, regione che genera dal 1980 circa, un forte intervento rispetto i suoi emigrati. Ciò nonostante, le più antiche associazioni venete non sono assolutamente paragonabili alle prime istituzioni italiane create dal 1880, con funzioni piuttosto assistenziali.
I diversi raggruppamenti veneti già insediati nel contesto geografico e sociale argentino costituiti come associazioni o semplici gruppi, in genere, non si lega. vano fra loro, eccetto quelle residenti a Buenos Aires, dove, per ragioni di vici. nanza e reciproca affinità, mantenevano un vincolo periodico caratterizzato in occasione delle feste tradizionali che si celebravano con pranzi o cene. Maèim. portante sottolineare che le attività lavorative che i vari imprenditori veneti intra. prendevano, costituirono vincoli con corregionali di diverse province, perfino di paesi confinanti, scambiando informazioni e notizie tra comunità di vari punti geografici.
Secondo informazioni verbali ricavate dai “Padres Scalabrinianos”, già prima del 1980, esistono tentativi di generare una specie di unione tra associazioni venete con il proposito di lavorare insieme senza perdere l’identità di ciascuna istituzione. Questo nuovo modo di raggruppamento promuove il primo tentativo di federazione, chiamata UVA (Unione Veneta Argentina). Detta unione si pro-poneva riunire le associazioni provinciali venete con sede nella città di Buenos Aires e parte della provincia di Buenos Aires.
Questo tipo d’informazione è reperibile grazie alle attività dell’ordine Scalabriniana nel campo della migrazione, permettendo di mantenere contatti con i ve-neti delle diverse località argentine.
In questo caso, l’informante fu il Padre Antonio Mascarello (già deceduto) nato in provincia di Vicenza, cioè di origine veneta, come lo è la maggior parte dei sacerdoti scalabriniani. Detto sacerdote, come delegato vescovile per l’immi-grazione, mantenne contatti permanenti con altre sedi religiose argentine, con funzioni anche a Buenos Aires.
Partendo dagli anni 1985 e 1986, cominciarono a costruirsi nuove associazioni venete in altre città dell’ Argentina, con importante partecipazione giovanile integrando consigli direttivi con gli adulti, molto attivi,stimolando iniziative concrete per ricuperare tradizioni della regione di origine, con gran rispetto e riconoscenza verso gli ascendenti immigrati. Queste nuove associazioni si caratterizzano per includere, nei loro statuti, tutti i veneti, senza discriminazioni rispetto i circoli provinciali. Cioè, un modello agglutinante, più ampio, senza distinzioni provinciali.
Inoltre, quasi allo stesso tempo, nelle associazioni tradizionali appoggiate dagli enti omologhi con sede nella Regione Veneto, senza modificare la struttura operativa, cominciano ad inserirsi molti giovani desiderosi di alimentare un costante rapporto con altre associazioni.
In questo modo, si inizia un’uscita dal modello “chiuso” e si propone una nuova idea fondata sulla sinergia ed integrazione, quanto meno regionale. Questo modello “aperto” ha ottenuto ottimi risultati creando una nuova visione nelle associazioni venete in generale, il che facilita la formazione di vincoli e canali di informazione molto utili. Queste associazioni provinciali, nella loro maggioranza, risiedevano a Buenos Aires, ed alcune altre a Rosario, Córdoba, La Plata e Mendoza.
Allo stesso tempo, come già accennato sopra, la Regione Veneto, come istituzione, comincia a muovere una intensa attività, programmatica e positiva verso i suoi emigrati e discendenti sparsi nel mondo. Arrivarono comitive con dirigenti regionali e provinciali importanti, si finanziarono viaggi e soggiorni nella Regione a giovani discendenti, si organizzarono corsi tanto nel paese adottivo come nel Veneto, ed ancora si realizzarono viaggi e soggiorni per adulti nati nel Veneto ma che non erano più tornati, ed altre importanti iniziative. Con questa nuova idea d’integrazione, le associazioni assumono un ruolo diverso. Cioè, si trasformano in veri centri operativi rappresentanti non solo de l’oriundo veneto, ma anche della Regione Veneto, nel suo luogo d’ insediamento, senza trascurare le tradizionali riunioni in pranzi e cene con piatti caratteristici, musiche e canti folcloristici regionali.
Nella Regione Veneto si crea un organo specifico per i rapporti con i suoi emigrati: La Consulta Regionale Per L’Emigrazione. Dobbiamo sottolineare l’attività svolta dal consultore Alcide Vettore, dirigente dell’Associazione Padovani Nel Mondo di Buenos Aires, che si occupa di visitare le comunità venete nell ‘interno del Paese e ricavare informazione circa proposte e benefici finanziati dal Veneto. Tutto ciò, genera un’ apertura finora mai vista in Argentina nella comunità veneta costituendo il seme di un nuovo e più ampio tipo di raggruppamento tra le diverse società: “la federazione”.
Alberto Signoretto, presidente del Centro Culturale San Marco di Buenos Aires, fu un dirigente che spese gran parte del suo tempo per la sua associazione, e fu anche un gran conoscitore dei componenti delle istituzioni regionali di Buenos Aires e del resto del Paese.Attraverso contatti con le diverse associazioni e per propria iniziativa, formò un primo comitato federativo composto da dirigenti di varie associazioni venete, non solo di Buenos Aires, ma anche del resto dell’Argentina la chiama FEVA (Federazione Veneta Argentina) conformata da un elenco di dirigenti eletti secondo una distribuzione geografica alquanto stabilizzata.
Questa nuova federazione aveva un problema: i rappresentanti delle associazioni, seppure alcuni erano molto attivi e genuini, non avevano la delega della propria istituzione, ma erano nominati personalmente. Questo fatto genera una reazione nelle associazioni coinvolte, le quali, tramite i suoi dirigenti, propongono un’ autoconvocazione per dibattere l’iniziativa e creare un nuovo consiglio provvisorio per formare in un secondo tempo la definitiva federazione veneta.
Secondo proposte di vari dirigenti, specialmente di Buenos Aires, il luogo di riunione sarebbe la città di Córdoba. L’Associazione Veneta di Córdoba (AVECO), ormai stabilita e in pieno funzionamento, e grazie al contatto che i suoi dirigenti mantenevano con i diversi gruppi di veneti, accetta la proposta di accogliere la convocazione del primo incontro dei veneti in Argentina. La riunione si realizzò nei primi giorni del settembre 1988 nella sala di riunioni della “Cámara de Agencias de Viajes y Turismo de Córdoba”.
Ecco l’elenco delle persone che parteciparono alla convocazione, in rappresentanza delle diverse associazioni di varie località del Paese:
Da Buenos Aires
- Franca Alcaro Tezza e Antonio Tezza dei Vicentini nel Mondo.
- Luigi Pallaro, dei Padovani nel Mondo.
- Assuero Peroni dei Veronesi nel Mondo.
- Ilva Dall’Aglio Suffogrosso, dei Polesani nel Mondo.
- Julio Franzin e Camilo Cappelletto dei Trevisani nel Mondo.
- Alberto Signoretto e Sergio Valent della Famiglia Veneziana. Piero Borroni di “La Trevisana”.
Da Còrdoba
- Aldo Cricornia, Renzo Facchin, Josè Venturi e Sandro Mazzucco di AVECO.
Da Mendoza
- Innocente Martín, dell’Associazione Veneta di Mendoza.
Da Rosario
- Aldo Testa, Antonio Gazzola e Sergio Zanin della Famiglia Veneta di Rosario.
Da Santa Fe
- Dante Chiarelli e Flavio Zanon del Circolo Veneto di Santa Fe.
Da Villa Regina
- Luis Zorzetto dell’Unione Veneta di Villa Regina.
Partecipò alla riunione il Padre Antonio Mascarello, apportando importanti opinioni fondate nella sua esperienza derivata da un attivo contatto con gli immigrati, in special modo, i provenienti dall’Italia dalla Regione Veneto.
L’essenza di tale riunione fu la fondazione di un ente federativo capace di includere tutte le associazioni venete in Argentina, e si distinse per le numerose opinioni manifestate e discusse, con punti di coincidenza e dissenso. Le persone che fungevano da coordinatori, suggerivano ai delegati tralasciare gli interessi personali e piuttosto integrarsi al collettivo, tenendo conto della presenza di giovani, futuri dirigenti ed eredi delle istituzioni.
La maggior parte degli argomenti del dibattito trovarono il consenso dei convocati e si decise di invitare il resto delle istituzioni assenti ad unirsi a questo movimento e così cominciare a lavorare per una genuina unione dei veneti in Argentina. Inoltre si suggerì, alla stregua di un prudente intervallo di riflessioni in ogni associazione, organizzare una nuova riunione di dirigenti dei veneti in Argentina, allo scopo di formare un consiglio direttivo provvisorio e così incamminarsi su questo nuovo percorso di federazione.
Per unanimità, questa federazione si chiamerà CAVA (Comitato delle Associazioni Venete dell’Argentina).
Il CAVA
Nel marzo 1989 nella cittá di Buenos Aires, in base a quanto accordato nella cittá di Cordoba, si riunirono i dirigenti delle associazioni per formare il Consiglio Direttivo Provvisorio del CAVA.
Dopo un lungo e positivo dibattito si decide nominare il suddetto Consiglio ed anche distribuire le cariche, completando così il primo passo fondamentale per il destino del CAVA.
Il Consiglio Direttivo del CAVA fu così costituito:
- Presidente: Carlos Silva (Centro Culturale San Marco).
- Segretario: Alberto Signoretto (Fameja Veneziana).
- Segretario di Verbali: Fabio Borroni (La Trevisana).
- Tesoriere: Alcide Vettore (Padovani nel Mondo).
- Consiglieri: Aldo Testa (Famiglia Veneta di Rosario), Renzo Facchin (Associazione Veneta Córdoba), Dante Chiarelli (Circolo Veneto di Santa Fe), Lucio Scattolin (Tre Venezie di Mar del Plata), Sandro Granzotto (Gioventù Veneta di Buenos Aires).
Finita questa prima parte fondamentale per la costituzione del CAVA, si continua con un periodo di lavoro ed organizzazione delle istituzioni, elaborando progetti, promovendo l’avvicinamento e l’iscrizione di altre entitá di origine veneto, senza trascurare i rapporti politici con la Regione. Si decise che entro il 1989, si sarebbe assunto il compito di realizzare una Assemblea Costituente con il maggior numero di rappresentanti delegati di ogni associazione allo scopo di costituire il Consiglio Direttivo Definitivo e consensuare uno Statuto Sociale di base per iniziare ufficialmente il funzionamento del CAVA.
Visto che trascorreva il tempo e il Presidente Provvisorio del CAVA non convocava ad una Assemblea, l’Associazione Veneta Córdoba ed i Vicentini nel Mondo di Buenos Aires presentando due lettere inviate il 12 luglio 1989 e il 20 luglio dello stesso anno rispettivamente, hanno chiesto alla presidenza di convocare in tempo e forma l’Assemblea Generale Costitutiva, con la proposta di farla il giorno 21 ottobre 1989 (data finale ed inamovibile) nella sede della Trevisana di Buenos Aires.
Accolta la richiesta, si riunisce l’assemblea generale, formata dai nove rappresentanti del Consiglio Direttivo Provvisorio e i delegati rappresentanti delle diverse associazioni:
Da Buenos Aires
- Camilo Cappelletto e Julio Franzin di “Trevisani nel Mondo”.
- Luciano Calderan di “La Trevisana”.
- Sergio Valent della “Famiglia Veneziana”.
- Franca Alcaro, Antonio Tezza, Walter Costa e Giancarlo Zambon di “Vicentini nel Mondo”.
- Augusto Vettore di “Padovani nel Mondo”.
- Venancio Dal Pont di “Bellunesi nel Mondo”.
- Assuero Peroni di “Veronesi nel Mondo”.
- Carlos Cinco della “Gioventù Veneta Argentina”.
- Giancarlo Cadorin e Ricardo Merlo della “Gioventú Veneta di Buenos Aires”.
Da Còrdoba
- José Venturi della Associazione Veneta Córdoba.
Da Mar del Plata
- Aldo Velenich di “Le tre Venezie”.
Da Rosario
- Marcial Mattara di “Trevisani nel Mondo di Rosario”.
Da Santa Fe
- Dante Chiarelli e Flavio Zanon del “Circolo Veneto di Santa Fe”.
Erano presenti anche, con diritto di parola peró senza voto, i consultori regionali Alcide Vettore e Floriano Faggionato.
Comincia l’Assemblea con un primo intervento nel quale Aveco presenta una mozione con tre questioni elementali per riordinare il dibattito: trattamento dell’Ordine del Giorno previamente elaborato, approvazione dello Statuto presentato previa lettura e nomina del Consiglio Direttivo Definitivo.
Immediatamente dopo l’Assemblea, realizzare la prima riunione del Consiglio Direttivo Definitivo per la distribuzione delle cariche, sostituendo cosi il Consiglio Direttivo Provvisorio. Il dibattito fu lungo ma positivo.
La gran maggioranza dei delegati accettò il trattamento proposto e rispettò l’ordine del giorno, si approvò lo Statuto considerando la possibilitá di una modifica e si nominò il Consiglio Direttivo Definitivo.
In seguito si realizzò la prima riunione del Consiglio e si distribuirono le cariche nel seguente modo:
- Presidente: José Venturi “Associazione Veneta Córdoba”.
- Vicepresidente: Carlos Cinco “Gioventú Veneta Argentina”.
- Segretaria: Franca Alcaro Tezza “Vicentini nel Mondo” di Buenos Aires.
- Vicesegretario: Fabio Borroni “La Trevisana” di Buenos Aires.
- Tesoriere: Silvia Fusaro “Padovani nel Mondo” di Buenos Aires.
- Protesoriere: Ilva Dall’Aglio Suffogrosso “Polesani nel Mondo” Buenos Aires.
- Consiglieri: Renzo Facchin “Associazione Veneta Córdoba”, Dante Chiarelli “Circolo Veneto” di Santa Fe, Aldo Testa “Famiglia Veneta” di Rosario, Lucio Scattolin “Tre Venezie” di Mar del Plata, Julio Franzin “Trevisani nel Mondo” di Buenos Aires, Giancarlo Zambon “Vicentini nel Mondo” di Buenos Aires, Inocente Martin “Associazione Veneta” di Mendoza, Luis Zorzetto “Unione Veneta” di Villa Regina.
- Revisori dei conti: Juan José Zanon “Circolo Veneto” di Santa Fe, Hugo Andreon “Veronesi nel Mondo” di Buenos Aires.
Per ultimo, di mutuo consenso, si decide di stabilire come domicilio ufficiale del CAVA quello che corrisponde alla sede della Trevisana, in via Laguna 195 (oggi Dip. de Benedetti) quartiere Las Flores in Capital Federal. Questa sede sarà il punto di riunione del Consiglio Direttivo ogni volta che corrisponda a Buenos Aires, ed anche si accordò la necessità di alternare le diversi sedi delle riunioni allo scopo di far partecipare a ciascuna delle cittá che hanno formato la loro associazione.
Il nuovo Consiglio Direttivo informò della costituzione del CAVA al Presidente della Regione Veneto Dott.Gianfranco Cremonese il quale, gentilmente ha risposto testualmente cosí:
Venezia, 16 Novembre 1989
Caro Presidente,
È con vero piacere che ho appreso dalla Sua del 25 u.s. l’avvenuta costituzione del Comitato delle Associazioni Venete dell’Argentina e, soprattutto, che vi abbia aderito la Gioventù Unita Argentina.È un notevole passo avanti nella organizzazione e ciò non può che facilitare e nel contempo rendere più chiari i rapporti con le nostre Comunità dell’Argentina.
Come è noto il prossimo anno si terranno le elezioni amministrative e, subito dopo, sarà ricostituita la Consulta Regionale per l’Emigrazione che vede presenti i consultori residenti all’estero e che vorremmo fossero segnalati proprio dalle Associazioni e Circoli costituiti nei paesi ospitanti. Ma, anche per tutto quanto concerne i rapporti con la Regione, dovremo far capo ai Consultori con i quali è indispensabile che i Comitati, Circoli ed Associazioni trovino coordinamento e sintonia.
Nel complimentarmi per il raggiunto auspicato traguardo, La prego di rappresentare alla Commissione Direttiva tutto l’apprezzamento mio e della Giunta Regionale augurando loro, agli amministratori ed ai soci tutti, un proficuo lavoro per una sempre più stretta collaborazione in tutti i possibili settori di interesse.
Con plico a parte ho disposto che venga inviata, all’indirizzo del CAVA, la bandiera della Regione del Veneto.
A tutti il mio caloroso saluto.
Dott. Gianfranco Cremonese
Così iniziano le attivitá ufficiali del Cava che, in una crescita continua ha riuscito ad unire e coordinare un importante gruppo di associazioni, in un progetto integrale con ottimi risultati attraverso il tempo.
Risultati che hanno il suo origine nella costruzione di un forte vincolo con la Regione Veneto, consolidati grazie ad un gran lavoro interdisciplinario che comporta veri fatti culturali, sociali, istruttivi senza precedenti nella storia della immigrazione in Argentina.
Parte importante nel rapporto CAVA e Regione Veneto fu la creazione e posteriore continuitá della Consulta per l’lmmigrazione ed Emigrazione, istituita da legge regionale, in o nella quale si partecipó attivamente con rappresentanti o consultori scelti dalla Commissione Direttiva, continuamente informati delle iniziative e progetti elaborati ed accordati sempre da tutti gli integranti.
I consultori scelti dal CAVA sono parte del Consiglio Direttivo ed intervengono attivamente nelle riunioni e quando si convoca la Consulta vengono appunto istruiti riguardo la loro partecipazione nella Assemblea Generale.
Questa via di comunicazione di andata e ritorno con la Regione, mediante previa organizzazione e presentazione di progetti concreti ed elaborati, genera come già detto, un fecondo e attivo vincolo con le autorità regionali superiori, rapporto importante per arrivare agli obiettivi proposti.
È anche importante risaltare la continua partecipazione del CAVA nelle diverse tappe della Consulta Regionale. In particolare quando si trasforma in Conferenza Permanente dei Veneti nel Mondo, appoggiando cosí, la proposta fatta dall’ Architetto Oscar De Bona fautore di questo cambio che significa un passo avanti nel rapporto tra la Regione e l’emigrato.
Il continuo contatto con i consultori dell’area nei diversi periodi come il Dott. Ettore Beggiato, il Dott. Franco Bozzolin, Raffaele Zanon, lo stesso Architetto De Bona, il dirigente Dott. Egidio Pistore, i rappresentanti delle province, delle Camere di Commercio del Veneto e delle comune delle Regioni,come pure con l’area accademica delle Universitá di Padova e Venezia, e in fine, con tutti gli enti culturali, sindacali e di assistenza, creano un contesto positivo per arricchire e consolidare ogni giorno le attivitá del CAVA e sostentarle nel tempo.
Le attività del CAVA
Il contributo del CAVA come ente coordinatore e delle associazioni iscritte ed anche come promotore delle attivitá culturali e di assistenza per la comunitá veneta in Argentina, ha un valore unico. Delle piú diverse manifestazioni sono avvenute in tutta l’Argentina durante i rispettivi periodi dei diversi Consigli Direttivi.
È importante risaltare questi eventi:
- Incontro Veneto Argentina-Brasile realizzato nella cittá di Criciuma (Santa Catarina), Brasile tra il 18, 19 e 20 settembre 1992.
L’incontro fu organizzato dal CAVA con il sostegno della CEVA (Camera d’lmpresari Veneti di Argentina) allo scopo di discutere le politiche a considerare entro il Mercosur, riguardo le piccole e medie imprese che hanno caratteristiche simili oltre all’ origine veneto in ambedue i paesi. Molti rappresentanti (una folta schiera di membri ) del Consiglio Direttivo hanno viaggiato al sud del Brasile generando un fraterno incontro e creando legami che tuttora esistono tra le associazioni sorelle. - INTRIVELA. Incontro Triveneto Latinoamericano.
Ebbe luogo nella città di Rosario dal 9 all’11 ottobre 1993. Questo Incontro fu organizzato dal CAVA tramite la Gioventù Veneta Argentina e l’UTRIM (Unione Triveneti nel mondo). Presente l’on. Dino de Poli, l’incontro si propose l’analisi e il dibattito dell’integrazione latinoamericana e i rapporti col Mercosur, tenendo conto che l’Italia integra l’UE.
In questo evento fu presente l’arch. Oscar De Bona, presidente della Consulta Veneta ed anche presidente della provincia di Belluno. L’arch. dissertò sulle condizioni dei rapporti tra il Veneto e gli altri Paesi fonti di emigrati. Parteciparono anche l’Assessore ai Flussi Migratori dott. Ettore Beggiato e il dott. Marcello Pagetta, dirigente dei flussi migratori. Completarono il quadro un numeroso gruppo di dissertatori in gran parte professori universitari. - Congresso Giovani Veneti 2000
Si realizzò dal 20 al 21 novembre 1999 nella città di Santa Fe.
Il Congresso fu organizzato allo scopo d’inserire giovani di origine veneta, integranti delle diverse associazioni regionali, ai fini di promuovere attività e progetti rispetto la cultura, economia, comunicazioni ed istituzioni, in concordanza con la Regione Veneto, ed altre comunità del Brasile ed Argentina. Importante la presenza di giovani, non solamente delle diverse aree dell’Argentina, ma anche del Brasile e dell’Uruguay.
In rappresentanza della Regione erano presenti il dott. Egidio Pistore, il dott. Angelo Tabaro, i sindaci delle località venete e il vicepresidente dell’ ANCI Veneto Dario Menara. - Mostra di Modelli Palladiani in legno
Questa grande mostra, finanziata dalla Regione Veneto e con il sostegno del CISA (Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio) si realizzò successivamente a Còrdoba, Rosario, Buenos Aires, da agosto a novembre 1998.
Il CAVA effettuò e concretizzò il disegno delle mostre, coordinando i traslochi e gli eventi connessi alla mostra, che si montò con undici modelli delle opere più importanti di Andrea Palladio, accompagnati da pannelli illustrativi. Partecipano in questo evento i sindaci e direttori di cultura delle rispettive sedi della mostra. Nell’inaugurazione della mostra in Buenos Aires era presente il Presidente della Regione dott. Giancarlo Galan. - Le arti per via
Fu organizzata nelle città di Córdoba, Marcos Juarez, Rosario e Buenos Aires nei mesi di novembre e dicembre del 1999. Si trattò di uno spettacolo itinerante che ricordava antiche tradizioni e mestieri. Il gruppo, oriundo di Bassano del Grappa, attirò molti spettatori, nonostante lo spettacolo di tipo teatrale si sia svolto nelle strade con il favore delle autorità locali. - Corsi
Il CAVA, insieme all’Università di Padova e la Regione Veneto organizza dal 1994, ogni anno molti e importanti corsi a Rosario, Santa Fe, Buenos Aires, Córdoba, Rio Cuarto, Rafaela ed altre. La tematica di ogni corso si accordò col prof. Gabriele Orcalli e fu molto ampia, abbracciando dalle PYMES (Piccoli imprendimenti), come modello di sviluppo del Veneto all’integrazione economica alla protezione dell’ambiente, ecc. Importante il coordinamento della Prof.ssa Gabriella Orcalli, dell’Università di Padova.
Fra gli assistenti al corso furono concesse circa venticinque borse di studio per un master per l ‘integrazione economica dell’Università di Padova, compreso nei programmi delle iniziative regionali per i veneti nel mondo. Si effettuarono anche corsi nati da progetti proposti dal CAVA e accordati con la Regione attraverso la Consulta Regionale, come il corso per la Formazione di Dirigenti, a Còrdoba, Río Cuarto, Buenos Aires, Santa Fe,Rosario, La Plata,Mar del Plata e Mendoza. Detti corsi si realizzarono mediante accordi con le università locali.
Infine, nel 2008, il CAVA organizzò il Corso di Restauro Architettonico insieme a Kantea SRL, nel contorno del programma del Ministero Italiano del Lavoro per giovani italiani all’ estero. - Cori e teatri
Tra le attività del CAVA è importante segnalare la realizzazione di spettacoli tradizionali, tanto musicali come teatrali, come il Coro Montevenda di Galzignano Terme, il Coro Monti del Sole di Sospirolo, la Banda di Pieve d’ Alpago, L’Ojo di Belluno, Vajo de Chiampo, e i gruppi teatrali Torre di Chiampo e l’Avogaria, in varie città del territorio argentino.
Il Consiglio Direttivo del CAVA ha sempre ottenuto il coordinamento riguardo queste attività, agendo da ponte nei movimenti artistici e promovendo sempre incontri con cori locali. - Progetto AVA (Anziani Veneti in Argentina)
Nel contesto della crisi economica Argentina, il CAVA propose alla Regione Veneto un piano di assistenza sanitaria per anziani veneti in stato d’indigenza.
Tramite l’accordo firmato dal CAVA e la Regione Veneto, Assessorato alle Politiche Sanitarie e l’Osservatorio Anziani, 400 anziani veneti emigrati in Argentina usufruirono durante gli anni 2004-2006 di un piano di assistenza sanitaria completo offerto da una azienda designata mediante concorso. Questo piano fu il primo di questo tipo, modello del programma assistenziale che attualmente realizza il governo italiano per i connazionali nel mondo. - Omaggio a Pellizzari
Il CAVA organizzò insieme al comune di Sospirolo e l’Assessorato ai Flussi Migratori della Regione Veneto, un omaggio a Francesco Pellizzari, costruttore del Teatro Colón nel maggio 2008, in coincidenza col centenario della sua costruzione. Nell’occasione la Regione Veneto e il comune di Sospirolo collaborano per la pubblicazione del libro sull’opera del Pellizzari, scritto dall’Ing. Amalia Pellizzari. In questo modo si rievocò la figura dell’insigne emigrato bellunese ingiustamente dimenticato. - Settimana del Cinema Veneto
In collaborazione con l’Accademia Veneta dello spettacolo e con l’appoggio della Regione Veneto si proiettavano film nelle città di Mar del Plata, Rosario e Santa Fe. - Consulta dei Veneti nel mondo
Il CAVA organizzò a Mendoza, nel Novembre 2006 la Consulta dei Veneti nel Mondo, prevista dalla legge regionale.
I consigli direttivi del CAVA
Il CAVA e i suoi Consigli Direttivi sono stati sempre conformati da dirigenti attivi nel contesto della collettività italiana in generale.
I Consigli Direttivi dall’inizio del secondo periodo:
- Presidente: Venturi, José (AVECO)
- Vicepresidente: Cinco, Carlos (Gioventù Veneta Argentina)
- Segretaria: Tezza, Franca Alcaro (Vicentini nel Mondo di Bs As)
- Vicesegretario: Borroni, Fabio (La Trevisana Bs As)
- Tesoriere: Fusaro, Silvia (Padovani nel Mondo Bs As)
- Vicetesoriere: Dall’Aglio Suffogrosso, Ilva (Polesani nel Mondo)
- Consiglieri: Facchin Renzo (AVECO), Chiarelli Dante (C. Veneto di Santa Fe), Testa Aldo (Famiglia Veneta Rosario), Scattolin Lucio (Le Tre Venezie Mar del Plata), Franzin Giulio (Trevisani nel Mondo Bs As), Zambon Giancarlo (Vicentini nel Mondo di Bs As), Martin Inocente (Asociación Veneta Mendoza), Zorzetto Luis (U. Veneta Villa Regina)
- Revisori dei conti: Zanon Juan José (C. Veneto di Santa Fe), Andreon Hugo (Veronesi nel Mondo Bs As)